Annata 2016

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L’annata 2016 è partita all’insegna della continuità con l’autunno 2015: temperature miti, pochissime piogge e abbondante ventilazione.
L’inverno poco piovoso ha favorito le pratiche agronomiche invernali ma ha prodotto molta apprensione per le modestissime scorte idriche accumulate sia nei comprensori viticoli che in alta montagna con l’assenza ubiquitaria della neve sino a febbraio.
La vite in queste condizioni non è mai entrata nel pieno riposo vegetativo.
Con queste premesse era ovvio attendersi un anticipo vegetativo importante che in centro Italia si è attestato a circa 2 settimane rispetto alla media degli ultimi 15 anni. Questo anticipo ha accumunato non solo la vite ma tutte le colture agrarie ed in buona misura l’intera Europa.
L’anticipo di germogliamento ha portato apprensione per il rischio brinate, purtroppo concretizzatosi a piccole macchie di leopardo soprattutto in Abruzzo e Toscana.
Il mese di marzo ha rovesciato la tendenza dell’inverno iniziando un periodo di abbondanti ed ininterrotte piogge (a tratti nevose) associate a freddo, queste condizioni si sono protratte intensamente fino a maggio e comunque con piogge consistenti e cadenziate da piccoli periodi di sole fino a tutto il mese di giugno.
Il grande anticipo di inizio stagione via via si è perso quale conseguenza dello stress indotto dal cambio di tendenza stagionale dapprima calda e poi fredda ed umida: in molti contesti si sono manifestati i giallumi fogliari e le avversità  si sono rivelate a tratti aggressive (soprattutto peronospora).
Fortunatamente le piogge primaverili hanno ripristinato un buon livello delle falde freatiche.
La seconda decade di luglio ha avviato un periodo di caldo intenso, mancanza di piogge,  alta umidità dell’aria e modeste escursioni termiche protrattosi sino ad agosto.
La vite è arrivata all’invaiatura complessivamente con qualche giorno di ritardo rispetto alla media degli ultimi 15 anni e con qualche apprensione per la tendenza allo squilibrio vegetativo  (quale conseguenza della forte disponibilità di acqua e delle elevate temperature); solo in pochi casi il caldo di luglio è stato causa di stress rilevanti.
Lentamente la pianta durante il mese di agosto ha virato verso la fase riproduttiva, rallentando lo sviluppo dei germogli e completando le invaiature.
Le condizioni ambientali di agosto si sono rivelate molto favorevoli, con temperature massime nella media di periodo, buone escursioni termiche, modesta umidità e piogge ben cadenziate.
La vendemmia è avvenuta con regolarità, con qualche piccolo ritardo rispetto alla media decennale ma accompagnata da buone escursioni termiche e sanità di pianta.
Abbondanti le produzioni e tendenzialmente ragguardevoli anche le rese in vino.
Abbiamo in cantina buoni vini, figli di una vendemmia “facile” ed equilibrata con qualche piccola cicatrice indotta in alcuni casi dal caldo estivo e dalle alte rese.
I vini sono generosi nel frutto, con buoni tannini e una fragranza stabile: buone premesse per una bella evoluzione nel tempo.
Un sincero augurio a tutti voi.

Francesco Bordini