Annata 2014

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Ormai con incredibile frequenza volendo riassumere l’annata trascorsa inesorabilmente si parla di eventi eccezionali e di anomalie, noi non vorremmo adeguarci a questa constatazione che spesso diviene anche un alibi, e continuiamo ad analizzare gli andamenti meteorologici e la risposta delle vigne per crescere il nostro reciproco bagaglio di esperienza e poter così sempre meglio affrontare tali casistiche, che speriamo comunque restino rare.
Di certo comunque il 2014 sarà ricordato per le sue bizzarre anomalie e frequenti eccessi.
L’inverno 2013-2014 ha portato poca neve e moltissime piogge arricchendo una falda già resa florida dalla precedente stagione. Questi eventi meteorici , associati in modo anomalo a temperature invernali miti hanno portato ad un germogliamento molto anticipato; la stagione sperimentale di Tebano (Faenza, RA) ha rilevato una punta di anticipo di germogliamento che ha toccato in un campo di trebbiano 25 giorni di anticipo rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Questo evento rappresenta la prima grande anomalia poiché mai in passato si era assistito ad una stagione che parte precocemente dopo un inverno così umido essendo in genere l’anticipo di germogliamento associato ad inverni asciutti. Tutto ciò ha portato a qualche difficoltà ad ultimare in tempo le operazioni di potatura e soprattutto ad una forte pressione dei patogeni (che poco hanno faticato a superare l’inverno) e contemporaneamente un forte rigoglio vegetativo mal sostenuto da radici rallentante nella loro attività dagli eccessi di acqua nel suolo (con terreni freddi ed a volte asfittici) con conseguenti ingiallimenti fogliari.
Il decorso primaverile ed estivo soprattutto dalla fioritura in poi ha visto ridursi l’anticipo vegetativo iniziale, causa le frequenti piogge ed i modesti picchi termici.
Come poche volte così intensamente accaduto  in passato, la vigna ha avuto bisogno di molte cure per contrastare i parassiti fungini (peronospora, oidio e botrite rivelatisi tutti molto virulenti) e gestire al meglio la chioma. Peccato che in questa annata il contesto economico negativo avrebbe suggerito invece alcune economie anche nella gestione dei vigneti e maggior tempo trascorso a vendere più che in vigna, ma tutto questo non si è reso possibile ed anzi solo la militanza in vigna si è rivelata vincente a fine stagione.
L’invaiatura è avvenuta con un leggero anticipo di 3-5 giorni rispetto alla media storica, di fatto annullando quasi completamento l’anticipo di inizio stagione.
La maturazione delle uve è avvenuta in condizioni abbastanza critiche caratterizzate da basse temperature (specialmente le massime), poca insolazione (con sole velato dalla tanta umidità) e dalle abbondantissime piogge (col mese di luglio più piovoso degli ultimi 66 anni ed i disastrosi nubifragi del 21 settembre su ambo i lati dell’Appennino tosco-romagnolo e intensità di pioggia con precedenti simili solo nel 1962).
Di fatto le vigne sono arrivate alla raccolta con evidenti difficoltà ad accumulare zucchero e colore; perdendo l’anticipo di inizio stagione e passando dall’anticipo ad alcuni giorni di ritardo con raccolte guidate non tanto dalla maturazione delle uve quanto dalla necessità di tutelare lo stato sanitario, lo spessore delle bucce e il calo (spesso anomalo) delle acidità.
Tra le buone notizie da registrare una aromaticità delle uve rosse tutto sommato più compiuta di quella del 2013 (più vegetale) ed un quadro che poteva essere più catastrofico se la stagione non fosse partita in anticipo e con un carico di uva comunque inferiore all’annata 2013.
In cantina si è dovuta assecondare l’annata sforzandosi di separare le rare partite di uve migliori e lavorando con tantissime cautele le delicatissime bucce e mosti molto fragili e sensibili all’ossigeno.
I capisaldi di questa stagione e della vendemmia sono stati l’equilibrio vegetativo, la saggezza nella nutrizione, la celerità nella difesa, la militanza in vigna e la profonda conoscenza delle proprie uve in campagna ed in cantina. Tutti concetti di eterno valore ma che non vanno mai dimenticati.
Da parte nostra l’auspicio di poter godere e narrare annate più regolari e profonde.

Sant’Agata 01/01/2015

 

Remigio Bordini                                                                                                                                             Francesco Bordini